Anna Maria ha partecipato al #gruppoOverland accompagnato da Filippo in Afghanistan
Per raccontare un viaggio così unico e fuori dall’ordinario si può davvero iniziare ribaltando il punto di vista, e partire quindi non da una domanda che noi viaggiatori abbiamo posto alla nostra guida, ma da una domanda che Mahdi, ragazzo afghano che ci accompagnava, ha rivolto a tutti noi: “Perché siete venuti in Afghanistan? Io se fossi stato un Europeo non mi sarei mai sognato di farlo. Perché voi sì?”
Ecco: perché? La ragione si trova prima di tutto nella nostra scelta di andarci con Overland, che riflette il nostro modo di vivere e sentire il viaggio: partire con lo sguardo di chi non si ferma alle apparenze, ma si spinge oltre, scavalcando i pregiudizi, le spiegazioni troppo semplicistiche, con il desiderio di capire, entrare nella realtà, andare a fondo delle cose.
Ecco quindi un gruppetto di Overlandiani che non si accontentano di pensare all’Afghanistan come ad un Paese definito unicamente dalla guerra e dalle notizie tragiche di attentati. Abbiamo scelto questo viaggio perché intravedevamo altro: tanta ricchezza nascosta da scoprire, bellezze naturali in cui immergersi, testimonianze della storia da ammirare, e tantissime persone da incontrare. Persone che non desiderano altro che la pace, una vita serena insieme alla loro famiglia, che vogliono essere felici nella terra che amano.
Mentre percorrevamo in lungo e in largo le strade di questo Paese affascinante e complesso ne abbiamo incrociate centinaia e centinaia, di queste persone. Chissà quali desideri, quali speranze, quali aspirazioni ha ognuna di loro. Abbiamo avuto anche il grande privilegio di poter parlare con alcune, e questo è stato uno degli aspetti che ha reso il nostro viaggio un’esperienza eccezionale.
Persone come Gull, guida e amico di Filippo, che ci ha raccontato moltissimo: per esempio del progetto di cui si occupa, la Maratona dell’Afghanistan, e di tutte le sfide che ciò comporta; proprio nei giorni in cui eravamo a Band-e-Amir si svolgeva l’evento 2019. E quest’anno per la prima volta la competizione è stata aperta anche alle donne! Ancora, il progetto di sviluppo dello Sci Club, una realtà recentissima in Afghanistan, di cui Gull con tanta dedizione e impegno si sta occupando.
Era a tratti commovente notare con quanta forza, energia, determinazione lui portasse avanti le iniziative; e con quanto coraggio, in un contesto dove è letteralmente tutto da costruire, tutto da cominciare o ricominciare da zero.
Persone come Sardar, nostra guida, che ha voluto renderci partecipi del racconto della perdita di suo fratello, durante un attentato ad una moschea di Kabul; anche lui ci ha aperto la porta sulle sue vicende personali, sul suo dolore, e ci ha permesso di capire da vicino cosa significhi essere segnati da perdite simili. L’idea che quasi tutti in questo Paese siano stati toccati da drammi come la perdita di persone care a causa della guerra ci ha dato, almeno in parte, la misura della sofferenza di questa gente.
E infine persone come il signor Akbar, che abbiamo incontrato durante la nostra visita ad un villaggio locale, e che senza nessun preavviso da parte nostra ci ha ospitato in casa sua, offrendoci poi il tè, uno yogurt fresco eccezionale e il loro pane tipico; e che ci ha raccontato la storia della sua famiglia, i cui membri sono stati costretti a lasciare l’Afghanistan e scappare in Iran a causa della guerra.
I suoi occhi intensi, per tutta la durata del nostro incontro, parlavano di tanto dolore prolungato, profondo. Ma nonostante tutto, vedevamo di fronte a noi una persona che possedeva una forza e una dignità così potenti, che lo spingevano a non arrendersi malgrado le difficoltà, a non lasciarsi vincere dalla disperazione; ma poco a poco, giorno dopo giorno, gli consentivano di continuare a tessere il filo della propria esistenza lì, in quel luogo pur così difficile, nella speranza che un giorno la pace ci sarà.
Che emozione quando il signor Akbar, alla fine del suo racconto, ha chiesto a tutti noi di pregare per l’Afghanistan, perché venga la pace!
Fermarsi ad ascoltare quando qualcuno ha una storia da raccontare: ecco cosa può fare la differenza e dare vero valore al viaggiare! Entrare nella realtà del luogo attraverso le parole di chi la vive in prima persona, provare ad osservare le cose con gli occhi di chi è partecipe da dentro, mettersi per quanto possibile al suo posto, immedesimarsi, “sentire-con”. Incontrare le persone e dar loro spazio per raccontarsi costruisce ponti di amicizia meravigliosi, ed apre orizzonti di comprensione che ti colpiscono al cuore e non possono più lasciarti indifferente.
Così fai esperienza veramente: non solo perché ti imbatti in qualcosa, ma perché ne puoi cogliere la portata, ne inizi a capire il significato vero; perché ti risulta chiaro che ciò che succede a quegli uomini e quelle donne tocca anche te. Che hai visto, hai sentito, e adesso sai, per cui non puoi più fare finta di nulla. E che, da quel momento in poi, hai la responsabilità di far sapere ad altri tutta la bellezza e le ricchezza che ti è stata rivelata!
Grazie infinite a ognuno per questo viaggio meraviglioso!
È stato bellissimo incontrarvi, fare amicizia e consolidarla giorno dopo giorno nell’energia positiva che ci ha fin dall’inizio accompagnati; scoprendo questo Paese affascinante e complesso che è l’Afghanistan!
Il modo di viaggiare di Overland dice che c’è un altro sguardo possibile sulle cose, non solo quello superficiale e troppo semplicistico che tanti media propongono.
È lo sguardo di chi, con delicatezza e rispetto, si avvicina ai luoghi, alle persone, ai fatti con il desiderio di capire più a fondo la realtà, di osservare con un occhio che non parte da un pregiudizio, ma lascia all’altro lo spazio per parlare ed esprimere ciò che veramente lui è.
Così si scopre che un Paese noto solo per i bollettini di guerra e le bombe degli attentati non si esaurisce lì: è invece ricchissimo di bellezze naturali, ha una storia millenaria che arriva fino a noi, è popolato da tante persone belle, con una dignità e un coraggio da ammirare, ospitali, cordiali, pur essendo segnate da sofferenza grandi.
Grazie perchè con dei compagni di avventura come voi si realizza nel modo più bello il vero significato del viaggiare!
Un abbraccio, con tanta amicizia,
Anna M. Caiani
Anna Maria ha partecipato al #gruppoOverland accompagnato da Filippo in Afghanistan
Trovi alcune foto dell’avventura in Afghanistan accompagnata da Filippo Tenti sul suo profilo Instagram: @filippotenti_overland
Da oltre 50 anni, portiamo gli Italiani alla scoperta del Mondo.
Lasciati ispirare dalle nostre proposte!
Promettiamo di condurti sul giusto sentiero senza inondarti di email inutili!